Numerosi sostenitori ci hanno segnalato che questa domenica (22 aprile) sul blog ucraino http://www.another.kiev.ua e sulla relativa pagina facebook è stato pubblicato un articolo che ha descritto un accesso abusivo avvenuto recentemente presso il Castello di Sammezzano. L’articolo è certamente vero in quanto corredato da foto scattate nottetempo all’interno del Castello di Sammezzano, immagini che riportiamo anche di seguito. Per chi volesse, è possibile visionare l’articolo completo nella sua lingua originale al link http://www.another.kiev.ua/probralis-v-neverojatnyj-zabroshennyj-zamok-v-italii/ .
Confidiamo che tale accesso abusivo sia avvenuto molti anni prima della pubblicazione di tale articolo. Qualora così non fosse, è lecito domandarsi come sia possibile che, chiunque voglia, possa continuare ad accedere indisturbato a Sammezzano e, conseguentemente, recare danni alla struttura (come è avvenuto più volte in passato) oppure trafugare il poco che è rimasto da portar via.
Fino a poco tempo fa eravamo certi che Sammezzano fosse costantemente protetto da vari sistemi di sicurezza (telecamere, sensori, ecc) montati dalla precedente custodia, e che per tutti coloro che avessero cercato di accedervi illecitamente sarebbe scattata una denuncia alle forze dell’ordine.
Da quando la custodia è passata alla curatela fallimentare della Sammezzano Castle Srl, nonostante le varie richieste di informazioni più volte inviate al liquidatore fallimentare l’Avv. Gratteri di Roma, non siamo più riusciti a sapere niente in merito alla situazione generale di Sammezzano. Conseguentemente non sappiamo nemmeno se tali meccanismi siano ancora funzionanti tanto meno se vengano presi provvedimenti seri (quali le denunce alle forze dell’ordine) nei confronti di coloro che tentano abusivamente l’accesso alla struttura. Siamo comunque speranzosi che i vari sistemi di protezione siano ancora efficienti ed efficaci come lo sono stati fino a poco tempo fa, e dunque nessuno possa attualmente entrare a far danni od altro.
A prescindere da quando il sopracitato accesso sia avvenuto, confidiamo che chi di dovere provveda a denunciarne i fautori alle forze dell’ordine ucraine in quanto tutti i loro recapiti sono facilmente identificabili al link di cui sopra. Difatti, anche se non avvenuto recentemente, si tratta chiaramente di un accesso illecito.
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