Sammezzano e l’Alhambra simili, non nei destini

by savesammezzano

Di Paola Ruffoli

La cittadella fortificata de l’ Alhambra a Granada – che viene spesso paragonata per lo stile arabeggiante al Castello di Sammezzano – è il quarto monumento più visitato di Spagna: accoglie circa 3,2 milioni di visitatori l’anno. Copre un’ area di circa 140.000 m².
Ciò che vediamo oggi è stato possibile grazie ai lavori fatti nel IX secolo durante il regime di Abdullah ibn Muhammad (888-912). Fino al XI secolo versò in larga parte in stato di abbandono.
La maggior parte della ricostruzione iniziò durante la dinastia di Nasrid (1212-1492.)

Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona inizio la costruzione di Sammezzano, così come lo vediamo oggi, dalla metà del 1800. Solo il Parco copre un’area di quasi190 ettari, di cui 65 di “parco storico”.
Oltre 5.500 m²  il Castello.

Facilmente intuibile il potenziale turistico – quindi occupazionale ed economico – del luogo che vogliamo salvare. Ubicato non distante da una delle città più visitate al mondo quale è Firenze. Posto al centro del crocevia del “turismo moderno” spinto perché amante anche della moda da indossare, arte e bellezza anch’essa.
Tanto è che uno degli outlet di alta moda più visitati dai turisti internazionali e non solo, il The Mall, sorge ai piedi della collina di Sammezzano.
Migliaia di richieste per poterlo visitare giungono proprio da chi, arrivando per lo shopping, sia con mezzi propri o grazie ai numerosi bus navetta che li trasportano da e per Firenze, lo vede.

Sorto in una valle, quella del fiume Arno, che ha sempre meno da offrire sul fronte occupazionale dopo la chiusura delle uniche, poche, fabbriche della zona già prima della pandemia, il crollo del turismo nell’ultimo anno e mezzo – linfa vitale per chi abita e lavora in zona ed anche nel comparto turistico-ricettivo e nell’indotto, riflesso della vicina Firenze, ha reso ancora più insostenibili ripresa e vita delle realtà rimaste.

L’Alhambra e Sammezzano non sono opere d’arte in senso tale.
Ciò nonostante, la prima è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO il 2 novembre 1984. Indicata tra i 21 candidati finalisti per essere indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno.

Il secondo rischia l’estinzione.
Ingiustizia? SI!
Per la Bellezza non resa Grande da registi al cinema o stilisti di alta moda, cui Sammezzano peraltro è piaciuto!
Tanto da essere scelto dalla direttrice creativa della maison mito della couture francese Dior,Maria Grazia Chiuri, come luogo ideale per girare il film sulla collezione d’alta moda dell’estate 2021 con la regia di Matteo Garrone: “Il Castello dei Tarocchi”.
Troppi, personalissimo parere di chi scrive, coloro che “usano” fugacemente il bello frutto dei sogni, del genio creativo e del lavoro altrui.

Il Parco ed il Castello di Sammezzano non meritano questo.
Non hanno nulla da invidiare all’Alhambra, anzi!
Il loro recupero potrebbe dare il via ad un Campionato Europeo fra bellezze architettoniche che hanno pochi pari, come confermano le migliaia di fotografie reperibili ovunque, fatte da professionisti e non, che si chiedono come un meraviglia come quella che negli ultimi anni è diventata il sito culturale italiano più discusso sui mezzi di stampa possa essere pressoché inutilizzata e non fruibile pubbciamente.

“La bellezza salverà il mondo” scrisse Dostoevskij ne “L’Idiota”.
Adesso è il Mondo che deve salvare la bellezza.

Paola Ruffoli

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1 Commento

Maurizio Luglio 19, 2021 - 12:15 am

Bellissimo articolo che coniuga il rispetto per un territorio bellissimo, ma poco valorizzato(Sting insegna) con la scarsa attenzione per un magico esempio di arte ed architettura anch’esso superficialmente considerato. Brava l’autrice.

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